Non sono certo sul perché io stia facendo tutto questo, ne su quale sia la causa che abbia indotto la mia mente a concepire un tale delirio di autocompiacimento, del quale tralaltro non ho nessuna intenzione di render volontariamente partecipe persona alcuna, ma in caso, essendo questo un pubblico dominio, solo coloro i quali casualmente, semmai dovesse accadere, spinti da chissà quale mistico flusso di energia o forza, che per chi non lo sapesse ha permesso nel medesimo modo che io conoscessi la persona alla quale mi rivolgerò prevalentemente in queste pagine, si ritroveranno catapultati all’interno di un dialogo, che sarà un monologo, tramite il quale, ogni qualvolta ne sentirò il bisogno, parlerò (vaneggiando vanamente) a colei per la quale provo un indomito amore impossibile a morire, un tempo più che corrisposto, ma ad oggi a quanto lei mi ha più volte riferito del tutto nel nulla svanito, di tutte quelle sensazioni, emozioni, novità, riflessioni che caratterizzeranno il susseguirsi dei giorni della mia vita.
Ciao Nespolina Chiara, è quasi un mese che non so più niente di te, in un primo momento, quando l’incredulità di ciò che è accaduto offuscava la mia mente, ti sarai sicuramente accorta che non esitavo a trovare il modo di poter rapire piccoli squarci delle tue sensazioni dalle uniche e scarse fittizie informazioni, alle quali potevo risalire tramite social network o semplicemente attraverso le nostre comuni amicizie e non, adesso dopo la tua ultima esortazione via mail, nella quale mi hai chiesto di dimenticarti, non che io ti abbia mai perseguitata come un ossesso, ma ho comunque giurato a me stesso, e tu sai quanto io sia orgoglioso, che non ti avrei mai più contattata in alcun modo e che non avrei mai più volontariamente spiato i brandelli della tua vita estrapolabili dalle tue attività virtuali.
E’ comunque facilmente intuibile che uno dei motivi per cui mi ritrovo qui a scrivere e parlare con un’astrazione della tua essenza creata esclusivamente dalla mia mente, sia forse un primo sintomo di un principio di pazzia, ma anche un mio fantasioso modo per dar forza alla mia intenzione di rispettare la tua voglia di libertà, unito alla volontà di acquisire sempre più la consapevolezza che la mia presenza nella tua vita possa non coincidere con la tua felicità.
Adesso torno a scrivere la tesi, ci sentiamo forse più tardi…ti dico forse perché mi aspetta una serata incasinata, poi ti racconterò.